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Mercanti e mercati: la potenza di un incontro

Questo articolo è un vero e proprio viaggio: ce ne andremo in giro alla scoperta dei mercati del mondo e quindi allacciate….ah no, no! Meglio dire caricate i carri, sistemate i cavalli e…andiamo!

Il nostro viaggio comincia nel pieno Medioevo, un periodo storico particolare, ricco di avvenimenti belli e meno belli, di sicuro molto fervente. In questo momento, soprattutto in Europa, i mercanti erano persone che iniziavano a vivere del loro lavoro: il commercio. Il mestiere di mercante nasce proprio in questo momento e la parola mercante viene dalla parola mercantante cioè proprio colui che pratica la mercatura.
Dall’anno mille e fino a tre secoli dopo le citta si popolarono grazie proprio ai mercanti: non erano più, ormai, luoghi di passaggio ma ritrovi dove fare affari. Quindi si crearono anche scambi di merci con le popolazioni straniere. Insomma, si andava formando il mondo che poi avrebbe preso la forma che conosciamo. Tutt’oggi infatti si sono mantenute delle tradizioni e dei modi di vivere che vengono da un lontano passato e che i popoli tengono a rispettare.

La prova concreta di quel che stiamo dicendo sono i mercati: il mercato non è solo un luogo, ma un concetto. Il mercato è incontro, è scambio di merci e di idee, è stupore di fronte alla varietà del mondo. Un mercato è poi, anche, naturalmente, un luogo in cui si possono comprare dei prodotti.

Leggendo qua e là su internet e stimolata dalle lezioni di geografia a scuola, ho cercato informazioni sui mercati del mondo e devo dire che sono rimasta meravigliata da tanta varietà e bellezza.
Luoghi di odori, sapori, colori: li vorrei vedere tutti.

Vorrei assaggiare, toccare, ascoltare.

Il mercato del pesce a Tokyo, ad esempio, secondo me è interessantissimo: offre dal pesce più economico al caviale più lussuoso ed è il più grande del mondo. Oppure il Water Market a BangKok, dove la merce viene scambiata su delle barche che galleggiano sulle acque; il Gran Bazar a Istanbul, che è pieno di spezie d’Oriente e di tessuti preziosi, è uno dei mercati più antichi e colorati del mondo. Ancora: il souk di Marrakech, in cui vedrete insieme pollame, pellame, dolci buonissimi marocchini, pantofole, servizi da tè. Veramente un posto che vorrei vedere. E la Boqueria di Barcellona? 800 bancarelle di frutta profumata, formaggi, vini. Che meraviglia! Ancora, i mercatini di Natale in Europa, soprattutto al nord, in cui non solo si comprano oggetti fatti a mano, magari con lane pregiate che scaldano l’inverno, ma si acquistano anche cose mangerecce, come street food tipico o infusi da passeggio che tengono calde le mani. Se cercate un ambiente underground, punk- gothic, Camden Town è il luogo che fa per voi: se state cercando un souvenir originale a Londra, qui lo troverete! E non parliamo dell’Italia, che è piena di mercati, da nord a sud, grandi e famosi ma anche piccoli e conosciuti solo ai locali: Piazza Palazzo, Piazza delle Erbe, Ballarò, San Gregorio Armeno, Campo de’ Fiori.


Che si chiami dunque mercato o suk, che è la denominazione usata del mondo arabo, io spero che nella mia vita potrò vedere diversi mercati perché mi sembra un bel modo per avvicinarmi alla cultura di un Paese.

Articolo di Roberta De Angelis, 2C