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Abbiamo anche dei doveri

È vero che la nostra Terra è in affanno. Lo è per i tanti problemi che la affliggono, la distruggono, la modificano negativamente e che la fanno piangere. L’inquinamento è uno di questi. Sono molto sensibile a questo argomento perché trovo profondamente ingiusto che l’uomo sia stato capace di rovinare un bene cosi prezioso che non è un bene assoluto di qualcuno, ma di tutti. Ognuno ha il diritto di godere della bellezza della natura, dei suoi fiumi che alimentano terre e dissetano animali e che sono l’habitat di molte specie di pesci; chiunque ha il diritto di usufruire della maestosità degli alberi, dei loro frutti, della loro ombra, delle loro rigogliose chiome che sono il rifugio di molti uccelli; ognuno ha anche il diritto di godere delle montagne per lo sport, per attraversare i propri paesi, godere dei colori che assumono nelle varie stagioni oppure solo di rimanere incantati per via della loro bellezza.

Ma abbiamo anche dei doveri. Non solo diritti. Anche nei confronti della Natura e non solo degli altri esseri umani.

L’uomo non ha utilizzato la natura solo per vivere, così come abbiamo studiato che ha fatto nei primi secoli della formazione della Terra, ma è arrivato a sfruttarla, cioè ottenere da essa sempre di più senza rispettarla; senza curarsi delle conseguenze, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui l’inquinamento è ovunque ed è causa di morte di molte specie viventi, compreso l’uomo. L’uomo, di questo passo, morirà per la sua stessa mano. Ma che follia è mai questa? Vogliamo rendercene conto prima che sia tardi?

Ognuno di noi è chiamato allora a curare e a rispettare ciò che lo circonda. E un concetto che bisogna avere chiaro è che tutti (ma davvero tutti) possiamo fare qualcosa, iniziando dai piccoli gesti quotidiani perché uniti a quelli degli altri, daranno alla natura un grande aiuto e un sospiro di sollievo; per esempio, chiudere il rubinetto mentre ci spazzoliamo i denti, così da risparmia acqua; o spegnere la macchina quando si è fermi, evitando
così inutili emissioni di gas; impegnarsi nella raccolta differenziata, che tra l’altro diventa un’attività divertente per certi aspetti. Molti pensano che sia troppo tardi per porre rimedio ai danni fatti in passato, invece, secondo me, tutti possiamo contribuire a salvare il Pianeta. L’unione, infatti, fa la forza.

Articolo di Irene Buzzelli

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Anthropoceano

Dopo il suo meraviglioso lavoro a Roma, di cui abbiamo parlato lo scorso anno qui, Federico Massa, in arte Iena Cruz, ha realizzato e donato nel mese di Novembre 2019 un murale antismog alla città di Milano.

Si intitola Anthropoceano, ed è bellissimo: la street art si fa così portavoce della lotta ai cambiamenti climatici e della sensibilizzazione ambientale. Il murale è stato realizzato con una speciale vernice che purifica l’aria e rappresenta con un’immagine dal forte impatto le cicatrici che l’uomo, con i suoi comportamenti discutibili, lascia sui fondali degli oceani. Al centro del disegno, che è stato realizzato in zona Lambrate, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, si può vedere qualcosa di simile a una piattaforma petrolifera che sembra intrappolare tutto l’ecosistema marino. Il graffito vuole rappresentare il percorso della plastica dalla sua produzione fino allo smaltimento e contemporaneamente i danni ed il pericolo dello sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali che mettono a rischio la sopravvivenza delle più affascinanti creature marine.

Quello di Milano, dicevamo, non è l’unico murale realizzato dall’artista Iena Cruz: anche quello del quartiere Ostiense di Roma, proprio in uno degli incroci più trafficati della Capitale, ci offre uno spunto di riflessione sull’ambiente. Rappresenta, infatti, un airone alto cinque piani che caccia la sua preda in un mare inquinato.

La vernice con cui i due murales sono stati realizzati – “la Airlite” – è molto speciale, infatti 12 mq possono assorbire le sostanze nocive prodotte da un’automobile in una intera giornata. Questo tipo di vernice riduce notevolmente la presenza di biossido di azoto nell’aria, una tecnologia incredibile, che elimina agenti inquinanti tramite la luce naturale e artificiale. I due murales che misurano circa mille metri quadrati ciascuno depureranno le città come boschi di trenta alberi. un’idea grandiosa, oltre che bella! Il problema dei cambiamenti climatici e della tutela delle risorse naturali ha ormai contagiato tutto il pianeta e la street art si è fatta strumento di questo movimento. Anche a San Francisco, negli Stati Uniti, è spuntato un murale che raffigura Greta Thumberg, simbolo di una  battaglia che l’umanità intera ed il pianeta non possono permettersi di perdere.

di Ivana Maria Gargano