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Ad occhi chiusi

E se essere liberi fosse semplicemente essere felici?

Per parlare di quel che chiamiamo libertà e delle costrizioni che ci sono state nella storia e che ci sono tutt’ora ci metterò un po’, mettetevi comodi.

Nel corso della Storia ci sono state parecchie situazioni riguardanti costrizioni dittatoriali, religiose e sociali. Abbiamo potuto osservare come in alcuni Paesi esisteva la schiavitù, lo sfruttamento minorile, un re o un capo assoluto, e questo ha fatto sì che fin dall’inizio ci siano state evidenti differenze che hanno portato squilibri sociali permanenti tutt’ora.

Prima, ad esempio, anche in Europa, abbiamo avuto casi di monarchia assoluta, ciò significa che c’era una sola persona che regnava su un intero territorio. O delle dominazioni straniere che hanno stremato alcuni territori. Per fortuna ora invece è diverso: in gran parte del mondo le cose vanno molto meglio, anche se -purtroppo- non ovunque. In Italia oggi abbiamo una repubblica parlamentare dove abbiamo sì, un gruppo di persone a rappresentarci, però esso fondamentalmente è scelto dal popolo e poi chi viene eletto prende decisioni per conto dell’intera popolazione. Esistono anche i referendum, per prendere in considerazione il parere della popolazione. In Inghilterra c’è una monarchia costituzionale, invece, in cui c’è una famiglia reale che interagisce con altri organi governativi e si dividono i compiti. In Francia c’è una repubblica semipresidenziale e così via. Con questi dati possiamo renderci conto del fatto che, sebbene le forme di governo siano diverse l’una dell’altra. non abbiamo più sfruttamenti e schiavitù. Facendo ancora un salto nel passato, ma nemmeno troppo lontano, e parlando di duro lavoro degli operai nelle fabbriche, che lavoravano in condizioni assurde e non venivano pagati abbastanza, possiamo tranquillamente osservare che quella non è vita ne tantomeno libertà.

Ecco questa parola così tanto incomprensibile per alcuni, quanto speciale ed importante per altri. Discutiamo quindi di quest’altro lato della medaglia, il più bello, il più emotivo e il più speciale ma a volte anche il più pericoloso.

Detto sinceramente non so dare una vera definizione tecnica alla libertà, può essere interpretata in migliaia di modi diversi e ognuno sicuramente diverso dal primo, infatti, per ognuno di noi essa può essere descritta in modi differenti e personali.

Per me la libertà è essere felici, quindi averla per esserlo.
Secondo me servirebbe solo questo per essere davvero liberi.

In amore, ad esempio, ognuno dovrebbe essere libero di amare la persona con cui è felice, chiunque essa sia. La libertà di essere felici amando qualcuno per me si troverà sempre al primo posto.
Ma non parliamo solo di questo.
Per esempio possiamo dire che nel 1946 la donna ha guadagnato la libertà e il diritto di voto in Italia per la prima volta dopo lunghissime lotte per la parità fra i sessi, che tutt’ora non è ancora completamente uguale.
Poi ci sono la libertà d’espressione, d’istruzione, di salute. Questi sono anche diritti. Forse libertà e diritti sono concetti veramente vicini, affini, quasi gemelli.
Parliamo poi di tutte le libertà portate via a chi viene considerato diverso dalla normalità, per il modo di vestire, per l’orientamento sessuale, per il colore dei capelli, della pelle, per il fisico. Ma  secondo voi esiste davvero una vita in cui le persone vengono considerate “normali”? Oggi, con la situazione che stiamo vivendo, possiamo vedere con i nostri occhi e vivere sulla nostra pelle un esempio di costrizione e di limitazione di libertà, che sfortunatamente dureranno ancora per un po’. Siamo fortunati però se pensiamo che anni fa gli uomini erano costretti a combattere in guerra mentre a noi ci chiedono soltanto di stare in casa per cercare di evitare una malattia e proteggere i più fragili. 

E se essere liberi fosse semplicemente essere felici? Chiudiamo gli occhi, prendiamo un respiro e sorridiamo.

Articolo di Arianna Gasbarro

Articoli Recenti, Attualità: come va il mondo, La linea sottile tra presente e futuro, Parole

(al)la ricerca della felicità

“A proposito di felicità…cercatela tutti i giorni continuamente, anzi chiunque mi ascolti ora si metta in cerca della felicità, ora, in questo momento, perché è lì! Ce l’avete, ce l’abbiamo! Guardate in tutti i ripostigli, gli scaffali, gli scomparti della vostra anima, buttate tutto all’aria, i cassetti, i comodini che avete dentro, vedrete che esce fuori”. Queste sono le parole di Benigni, che ci ricorda che, anche in un momento difficile come questo, la felicità non è assenza di problemi, non è solo ricchezza e fortuna, non si identifica nei beni materiali ma in quelli interiori e, come diceva Socrate, “la felicità è da cercare dentro di noi”. E dunque, dove si trova la felicità? Perché a volte è difficile da scovare? La felicità si trova in un sorriso, in un abbraccio, in un viaggio, in una giornata passata in compagnia della tua migliore amica, nella famiglia, in un amore, in un cielo stellato, nel ricevere un complimento, nei piccoli gesti quotidiani.

Ma soprattutto io credo di aver capito una cosa importante: si è felici quando si dona, quando ci si dona. Quando me lo dicevano non ci credevo, ho dovuto sperimentarlo su di me. Ed è tutto vero! Donare è più bello che ricevere, perché dai felicità a qualcuno e quindi, come in uno specchio, quella felicità ti torna indietro di riflesso, ma più grande, più intensa, più profonda. E si è felici quando si ama, si comprendono le ragioni di qualcun altro, quando si impara a tollerare e si agisce coscientemente. Oggi, purtroppo, sembra che molti hanno dimenticato i valori che dovrebbero invece aiutare a vivere. Si agisce spinti dai bisogni materiali. Chissà come si può invertire questa rotta, sarebbe così bello. Gli Illuministi hanno fatto del diritto degli uomini a essere felici uno dei punti chiave del loro movimento. E le loro idee sono servite per Rivoluzioni incredibili, come quella americana e quella francese. Perché non ne siamo più capaci?

La felicità, poi, è anche un qualcosa che è dobbiamo essere capaci di cogliere nel presente, e insieme nel passato e nel futuro: è un concetto che si scopre e riscopre col tempo e che non si limita semplicemente al sorriso o al buon umore, dato che secondo me, anche le esperienze negative fanno parte in qualche modo di questo concetto di felicità: pur essendo cose tristi sul momento, col passare del tempo si trasformeranno in eventi da ricordare e da raccontare. E da cui imparare. E migliorare. E crescere.

Ma la cosa importante è saper godere della felicità ogni giorno, riconoscerla in mezzo alle mille cose delle nostre giornate, perché c’è il rischio che qualcuno la scambi per la mitica pentola d’oro degli gnomi alla fine dell’ arcobaleno: ci sono persone che passano la vita a cercare di trovarla per poi accorgersi, ormai troppo tardi, che la vita è passata.

Arianna Gasbarro, classe IIC