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Mescolanza e contaminazioni in Andalusia: il Flamenco

Il Flamenco è una forma di musica e di danza di origine andalusa, che non nasce come vera a propria forma di spettacolo , ma come un modo personale e soggettivo di sfogare i dolori in modo intimo. Si tratta di un ballo inventato dai gitani, che veniva usato come sfogo per chi li perseguitava e nel 2010 è stato dichiarato Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. 

I patrimoni immateriali sono importantissimi perché tramandano cultura e tradizioni, le consacrano, in un certo senso, le tutelano.

L’Andalusia è una terra bellissima che si situa nel Sud della Spagna, che da sempre è fulcro di importati flussi migratori e il Flamenco nasce dalla mescolanza di balli e musiche sia tradizionali che nomadi, una contaminazione bellissima che gitani, mori ed ebrei portarono con sé dalle lontane regioni d’Oriente e d’Occidente e le fusero con le tradizioni europee e spagnole.

Il Flamenco si cantava, inizialmente, senza l’accompagnamento della chitarra, avvalendosi soltanto di supporti ritmici corporali, come il battito dei piedi sul terreno, delle mani oppure delle nocche sul tavolo. Negli ultimi decenni si sono cominciati ad usare nel flamenco anche altri strumenti, come per esempio la chitarra, il sassofono, il flauto, il violino e altri tipi di strumenti a percussione e oggi quindi il Flamenco è una forma di spettacolo a tutti gli effetti e i turisti che vanno in Spagna spesso vogliono assistere a questi spettacoli, bellissimi e coinvolgenti.

Ogni anno, durante il periodo di Pasqua, in tutte le città principali dell’Andalusia, si festeggia la “Feria de Abril” e tra tutte la più famosa è quella di Siviglia. Le ragazze indossano il tipico vestito tradizionale, con un ventaglio e un fiore rosso fra i capelli e gli uomini si vestono da cavalieri gitani. Le strade sono piene di carrozze decorate e risuona la melodia della chitarra spagnola.

Il modello più comune è un vestito fino alla caviglia; a volte anche fatto di due pezzi: gonna e camicia. La gonna è spesso a balze (faralaes) che possono essere posizionati sia sulla gonna che sulle maniche. Di solito è ampia e lunga, perché si deve muovere e deve girare al vento o mentre si balla. La camicia di solito è bianca, rossa o nera, questi sono i principali colori del Flamenco. Il vestito, con disegni sia semplici che a motivi geometrici, o anche a tinta unita a volta, si completa con un tipo di scialle tipico chiamato Mantón de Manila. Immancabili il ventaglio, le nacchere e il fiore nei capelli, in ordine e raccolti. Non vedo l’ora di poter viaggiare dopo il Covid e assistere a uno di questi spettacoli.

Articolo di Lorenzo Verlingieri, classe 2A