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Aquile randagie

Anno di produzione: 2019

Regia: Gianni Aureli

Genere: storico

La vicenda, ambientata in Lombardia tra il 1932 e il 1945, racconta la storia di un gruppo scout che, pur avendo ricevuto l’ordine di sciogliersi a causa delle imposizioni  fasciste, continua ad incontrarsi di nascosto in una radura della Val Codera per portare avanti la propria attività e i propri ideali. Quando, nel 1938, anche in Italia vengono emanate le leggi razziali, alcuni membri adulti del gruppo aderiscono all’O.S.C.A.R, l’associazione antifascista segreta, nata per salvare le famiglie ebree di Milano. Rischiando ripetutamente la propria vita, si danno da fare per nascondere tantissime persone a cui portavano da mangiare e il necessario per sopravvivere;  producono documenti falsi e  accompagnano decine e decine di ebrei al confine con la Svizzera, per aiutarli a mettersi in salvo. A volte andavano, assieme ad un sacerdote scout, a benedire i corpi di persone fucilate, abbandonati in mezzo alla strada senza alcuna pietà. Intanto la guerra stava evolvendo a favore degli Alleati; la speranza che quella tragedia  finisse presto era sempre più concreta; infatti una mattina, due degli scout adulti, ascoltando la radio appresero la notizia che la Germania si era arresa e che erano finalmente liberi.

Ho avuto l’occasione di vedere  questo film e ve lo consiglio. Certo, in qualche passaggio può risultare un po’ lento e noioso, però  nel complesso l’ho trovato molto interessante perché racconta una storia vera e  soprattutto perché trasmette un messaggio molto importante, uno su tutti in particolare, sul quale noi giovani dovremmo  riflettere: il coraggio di lottare contro ogni forma di oppressione e di ingiustizia, riassunto nella frase pronunciata dal capo scout: “Noi dureremo un giorno in più dei fascisti”. Ho capito che valori fondamentali, quali la libertà , l’uguaglianza, il rispetto  verso gli altri non sono scontati: li abbiamo ricevuti, dobbiamo apprezzarli e saperli mantenere. 

Curiosità: l’8 Gennaio 2020 il film è stato proiettato  al Parlamento Europeo di Bruxelles, nell’ambito di un incontro dal titolo “Memory and Resistance Today”;  riconoscimento, questo, toccato a pochissimi film italiani.

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