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Articoli Recenti, Attualità: come va il mondo, Confini Reali, Diritto e Costituzione: tra libertà e senso civico, Razzismo

La vera domanda.

E buon 2023.

La guerra esiste da un bel po’ di millenni, è senz’altro vero, ma la nostra generazione continuerà davvero a portarla avanti? Questa è la vera domanda.
Forse l’unica da farci davvero.

Il 2022 è cominciato con una guerra a due passi da casa nostra, e ci ha sconvolti tutti. Ma davvero, dopo tutti i secoli di storia, dopo tutte le battaglie e le conquiste di diritti e di saperi, ancora vogliamo risolvere le controversie con la guerra? Ancora c’è chi ammazzerebbe un altro uomo?
La Costituzione Italiana, bellissima e nata proprio dopo le sofferenze di una guerra, ci dice nell’art 11 che l’Italia ripudia la guerra. E secondo me la nostra generazione terrà fede a questo principio. La generazione Z, tanto infamata, sempre definita senza un cuore e attirata solamente dai cellulari…è triste tutto ciò.
Vorrei far notare che noi siamo grandi sostenitori della piena pace, senza mezzi termini e mezze paci (trucchetto furbo della mezza pace, col quale altre generazioni poi usano la guerra), e che il cellulare spesso lo usiamo per informarci: questa guerra, così come le altre sul suolo mondiale oggi, è del secolo scorso, non ci appartiene, noi siamo diversi.

Noi pensiamo che la diplomazia e il dialogo siano le armi della politica e della geopolitica, non le bombe.

Noi abbiamo capito la bellezza della condivisione e la ricchezza della diversità: abbiamo amici che vengono da ogni parte del mondo e il razzismo non sappiamo più nemmeno cosa sia.

Noi davvero non lo capiamo come si possa ancora pensare di fare la guerra. Mi chiedo e vi chiedo, ma alla fine non sono tutti dei perdenti? E non sono tutti più poveri dopo una guerra? E soprattutto, non è più povero il pensiero di tutti dopo una guerra??? Vi prego pensateci e siate onesti nel rispondere, pensate ai passi indietro che si fanno con una guerra.

E ancora, perché si deve pensare di essere autorizzati in qualche modo a sottrarre la vita a qualcuno, magari anche a bambini innocenti? In nome di cosa? Di un confine? E il confine non può definirsi intorno a un tavolo? O ancora dobbiamo avere una mentalità ottocentesca di risolvere le questioni? “Imagine there’s no countries,it isn’t hard to do, nothing to kill or die for” , belle queste parole, le conoscete perché sono della vostra generazione. Perché le rendete vuote allora? Facciamole nostre davvero!

Cari signori della guerra, mi spiace per voi, il mondo è un altro, alla domanda iniziale noi rispondiamo così. La prof di storia una volta ci ha detto che il libro di storia potrebbe anche chiamarsi libro di “Storia dell’evoluzione del pensiero e della civiltà”. E pensandoci è una cosa vera: le cose vanno molto meglio del passato, ma saremo davvero evoluti quando elimineremo le guerre, quando leggendo un libro di storia diremo: ma come è stato possibile che gli umani abbiano fatto questo?

E allora, siccome mi piace pensare che ogni anno che passa sia un gradino in più da salire nella scala della civiltà, spero vivamente che tutto questo finisca un giorno, un giorno molto vicino, e spero che il 2023 ci porti la pace piena.

Giulia Laurini, classe II A (Istituto Argoli, primo grado)

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La mia rimonta

Chi sono io? Un ragazzo di 13 anni, ovvio, o più specificamente un essere umano. Quando mi guardo allo specchio vedo un ragazzo con occhi verdi, capelli castani, 42 di taglia di piedi e di aspetto fisico direi che sono non troppo magro ma nemmeno troppo grosso. Ma vedi, amico specchio, è molto più complesso di così.

Tutti nella nostra vita ci siamo almeno una volta guardati attraverso di te e abbiamo visto chi siamo veramente, perché ci siamo fermati a riflettere. Nel mondo di oggi tutti danno importanza all’aspetto fisico, pre-giudicando una persona qualsiasi non dal suo carattere e dalle sue qualità, ma dal suo aspetto. Questo è un tratto che ha sempre descritto le cattive abitudini della razza umana, pre-giudicare una persona. Giudicarla prima, quindi, senza nemmeno conoscerla. Eppure quando ci guardiamo allo specchio siamo già pregiudicati, beh si da noi stessi: non è lo specchio ma noi siamo gli antagonisti di noi stessi, noi siamo il nostro più grande giudice.

Personalmente quando io mi guardo allo specchio non mi giudico né in modo negativo ma neanche in modo positivo, io sono quello che sono e mi piace così. Mi piace così perché sono felice della mia crescita, interiore ed esteriore. Vedo tutti e due questi cambiamenti. Da piccolo, ad esempio, molte persone erano più alte di me (non significa che io ero basso, anzi ero nella media). Quando arrivò il covid, qualche tempo fa, nel mio paese, io e i miei amici, aimé, ci siamo contagiati. Durò un mese e quattro giorni e furono giorni di inferno, chiuso dentro la mia cameretta senza televisione né vita, ma poi tutto è passato e da lì ho iniziato ad avvertire che in me era avvenuta una grande crescita anzi una grande rimonta come nelle partite: sono cresciuto in altezza, ma anche in altezza interiore, se così si può dire. Questa è stata una delle battaglie più belle della mia crescita anzi della mia evoluzione, che è appena iniziata e chissà quante belle sorprese mi riserva ancora.

Articolo di Federico Curti, 3C

Articoli Recenti, Frontiere e confini, Il confine tra i mondi: la vita ultraterrena

Umano/Alieno

Quanto è antica l’umanità? Da dove viene? In che rapporto è con gli elementi o gli abitanti al di fuori dei confini terresti? Esistono abitanti extra-terrestri? Queste sono domande che l’uomo si pone da sempre e chissà se troverà presto una risposta. Ancora oggi, la scienza si ritrova a discutere sull’origine della vita e sull’origine dell’uomo. Di solito, ci si basa sui due poli del darwinismo e del creazionismo. Tuttavia, secondo alcuni ricercatori di frontiera, c’è dell’altro.

Ma andiamo per gradi: che cos’ è la vita? C’è chi considera vita ogni molecola capace di riprodursi autonomamente e chi considera vita l’insieme organizzato di materia ed energia. Ma ancora, come si è evoluta la vita? Alcune teorie evidenziano che l’Homo Sapiens non avrebbe potuto diventare,  in così breve tempo (circa 30.000 anni al massimo), come gli esseri umani di adesso. Manca, quindi, una specie di “anello di congiunzione”, che impedisce di dire con certezza la vera origine dell’ uomo. E così, secondo alcuni, potrebbe esserci stato un “aiuto” da parte di entità superiori, distanti miliardi di anni luce da noi. Solitamente, si dice che gli albori dell’ umanità vengano definiti dalla comparsa del primo ominide, quasi 5 milioni di anni fa; ma chi può dire che, in realtà, la Terra non sia stata abitata da esseri con un’ intelligenza molto superiore alla nostra?

La teoria evoluzionista spiega la realtà come risultato di un processo di sviluppo. Questa nasce dal celebre Charles Darwin, che si oppose alla dottrina, che credeva che tutto fosse stato “creato” (da qui il termine “creazionismo”) per mano di un Messia; invece, Darwin affermava che la nostra sarebbe stata un’evoluzione. Per la precisione, la teoria dice questo: “a ogni generazione, negli individui di una specie compaiono, in seguito a mutazioni nel DNA, nuovi caratteri: se sono vantaggiosi per la sopravvivenza, vengono trasmessi ai figli, e con il passare delle generazioni si diffondono, fino a diventare prevalenti nella popolazione; se invece essi sono svantaggiosi rispetto all’ambiente, diventano rari e scompaiono”.

E l’anello di congiunzione?Abbiamo detto che, secondo alcune ricerche, l’Homo Sapiens non si sarebbe potuto evolvere in così “poco tempo” in quello che noi siamo oggi ma è anche vero che nessuno è mai giunto a qualche prova di particolare importanza. Per questo ci chiediamo: e se un indeterminato soggetto dotato di intelligenza, poteri o macchinari impensabili avesse innescato in qualche modo una trasformazione? In questo caso, si creerebbe un ulteriore interrogativo: perché? 

Da sempre ci si interroga non solo sulla possibile esistenza di forme di vita nello spazio, ma anche sulle forme di vita intelligenti con cui si possa stabilire una comunicazione. Per questo, già da tempo proviamo ad inviare dei “messaggi”, destinati ad eventuali intelligenze extraterrestri. Proviamo in generale ad esplorare e capire di più su quel che riguarda il mondo extra-terrestre, al di là dei confini terrestri. Un esempio di tutto ciò sono le sonde Voyager, dotate di una placca di alluminio su cui sono stati incisi schemi e disegni, con lo scopo di scoprire di più su quello che ci circonda ma qualcuno dice anche per dare informazioni su noi e sulla nostra posizione nell’Universo ad un’entità non terrestre. Ci sarebbe tantissimo da aggiungere su questo, ricordiamo soltanto che il programma Voyager è un programma scientifico statunitense che ha portato al lancio di due sonde spaziali, chiamate Voyager 1 e Voyager 2, alla fine degli anni 70 del 900, per l’esplorazione del sistema solare esterno.

Esiste poi un altro progetto, il progetto SETI, della NASA, che utilizza radiotelescopi per captare e analizzare possibili segnali radio provenienti dalle stelle. SETI è l’acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence e il suo scopo è analizzare segnali radio in cerca di segni di intelligenze extraterrestri. A questo progetto partecipa anche l’Italia. La massa di dati da analizzare è enorme e i responsabili della ricerca hanno risolto il problema smistando i dati in “pacchetti” su milioni di personal computer privati che aderiscono al progetto SETI@home. I computer ricevono questi dati via Internet, mentre “riposano” (quando è attivo il salvaschermo), e rispediscono nello stesso modo i dati processati. Chiunque abbia un computer collegato a Internet, quindi, può partecipare a questo progetto, collegandosi al rispettivo sito.

PROPOSTA

Se hai del tempo libero, ti proponiamo questa attività. Svolgi una ricerca e informati meglio sul progetto legato alle sonde Voyager e sul progetto SETI. Indaga su come è stato preparato il disco contenente informazioni sulla vita terrestre. Poi, vai sul sito del progetto SETI, così da renderti conto di quali siano i risultati finora raggiunti e per scoprire come si può collaborare da casa. Terminati questi approfondimenti, avrai qualcosa in più da raccontare ad un tuo amico o ad una persona qualunque, e avrai una cultura ancora più vasta.

Articolo di Alessandro Chiappini